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I Genitori

Sostiene il comitato e aderisce all'appello anche la conferenza cantonale dei genitori, che raggruppa in una unica istanza tutte le associazioni delle singole scuole:

Ecco il comunicato reso pubblico dalla Conferenza cantonale dei genitori:

«Allo scopo di sostenere il futuro dei nostri figli come futuri cittadini consapevoli dei loro diritti e doveri, il Consiglio della CCG ha deciso di difendere e appoggiare le ragioni del NO contro la modifica voluta dagli iniziativisti sullo studio della civica.

In discussione non è l’imprescindibile valore della civica nella nostra società, né l’importanza dell’educazione civica a scuola quale elemento fondamentale per formare cittadine e cittadini coscienti dei propri diritti e doveri, ma l’istituzione di una disciplina autonoma - con la sua conseguente nota scolastica - nel piano degli studi cantonale. L’insufficiente numero di ore d’insegnamento proposto dagli iniziativisti come materia autonoma non garantisce in nessun modo una conoscenza approfondita, specifica e solida della civica. Però, corrisponde a numerosi “espe” in più nel corso dell’anno scolastico che aumentano il livello di stress delle ragazze e dei ragazzi e amplifica quello delle loro famiglie.

Riteniamo che la formazione di cittadine e cittadini consapevoli non debba limitarsi al mero studio nozionistico delle istituzioni, seppur utile e necessario, ma che queste nozioni debbano essere inserite -come è già oggi- in un contesto più ampio: sia questo storicoumanistico, letterario, giuridico o economico o anche più contemporaneo attraverso l’approfondimento dei temi trasversali che attraversano la nostra società quali il cambiamento climatico e le ripercussioni sull’ambiente, le radicali trasformazioni sociali, le scoperte scientifiche e i limiti della scienza.

Non dobbiamo inoltre dimenticare che alcuni docenti potrebbero trovarsi a insegnare al medesimo allievo/a tre materie diverse (storia, storia delle religioni e civica) avocando così a sé le eventuali sorti scolastiche dell’allievo. Tutti noi conosciamo un docente con il/la quale non si è instaurato quel rapporto educativo positivo che spinge l’alunno all’apprendimento di una specifica materia. La bocciatura dell’allievo in tal caso sarebbe il risultato finale di un rapporto nefasto, di questa mancanza di interazione attiva e della conseguente assenza costruttiva del sapere.

“La scuola che verrà” contiene svariati strumenti pedagogici elaborati dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport che hanno come scopo rafforzare, ottimizzare e consolidare l’insegnamento della civica come delle altre materie. I risultati sono già visibili nelle scuole medie più all’avanguardia del nostro Cantone. Per questi semplici motivi il Consiglio sostiene integralmente “La scuola che verrà” e vi invita a sostenere e proteggere il futuro dei vostri figli come prossimi cittadini votando NO all’iniziativa “Educhiamo I giovani alla cittadinanza (diritti e doveri)”.»